Dimentica Firenze, è tempo di visitare Torino
Un'opzione interessante per la tua prossima fuga
Torino è spesso descritta come una delle città meno conosciute d’Italia. La città è un museo a cielo aperto, di cui ogni angolo è un luogo da s...
Se vi dicessimo Barolo, vi verrebbe subito in mente il famoso e pregiato vino rosso delle Langhe. Ma Bareu o Bareul, come si chiama in dialetto piemontese, è anche un bellissimo borgo medievale che si trova nella storica regione delle Langhe, in provincia di Cuneo. È adagiato su di un piccolo altopiano a forma di sperone e protetto dai rilievi circostanti, disposti ad anfiteatro, colpisce subito per la posizione del suo nucleo urbano rispetto ai paesi adiacenti.
Il primo insediamento di cui si hanno notizie è di origine barbarica e risale all’Alto Medioevo: il nucleo originario del castello fu infatti eretto in quel periodo da Berengario I, come difesa dagli attacchi dei saraceni. Sono molti i turisti che, attratti dal prestigioso vino, scoprono anche un affascinante e caratteristico paesino langarolo, caratterizzato da splendidi scorci, stradine e vicoli.
Oggi il borgo è un tutt’uno con il vino: la sua presenza si respira ovunque. Il tipo di nettare che si produce qui fa del suo luogo di origine una sorta di luogo sacro per gli appassionati del buon bere: lasciatevi cullare dal ritmo morbido della vita, dolce come le tante colline che lo circondano. Merita sicuramente una visita il Castello dei Marchesi Falletti,
“All’interno del castello potrete visitare il WiMu, un innovativo Museo Etnografico ed enologico dedicato al vino Barolo, nelle cui cantine si trova anche l’Enoteca Regionale del Barolo.”
Il tour guidato vi porterà dapprima alla terrazza panoramica del castello, dove poterete ammirare uno splendido paesaggio a picco sulle colline langarole; fino alle cantine storiche dove, nella metà del XIX secolo, il vino Barolo nacque.
Il museo fu inaugurato nel 2010 e può essere visitato ogni giorno. Non molto lontano dal Castello potrete concedervi una visita ad un altro museo molto particolare, quello degli antichi cavatappi (Museo dei cavatappi), che si trova all’interno di una cantina storica.
Nonostante Barolo sia diventato un’importante destinazione turistica ed un punto di riferimento per la produzione vinicola; in questo antico borgo potrete ancora respirare la semplicità delle tradizioni locali, che non sono cambiate nel corso degli anni. Il vino Barolo nasce grazie alla caparbietà di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti, ultima marchesa di Barolo, si cominciò a produrre, a metà dell’Ottocento, un vino eccezionalmente ricco e armonioso, destinato a diventare l’ambasciatore del Piemonte dei Savoia nelle corti di tutta Europa.
Il Barolo, ottenuto dalle nobili uve Nebbiolo, viene prodotto solamente in determinati paesi della zona. Come vogliono tradizione e disciplinare di produzione, i comuni in cui l’uva Nebbiolo diventa Barolo sono 11, distribuiti su un’area di circa 1700 ettari: Cherasco, Verduno, Roddi, La Morra, Grinzane Cavour, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, Barolo, Novello, Serralunga d’Alba e Monforte d’Alba, le 11 essenze, i volti, che compongono la DOCG Barolo dal 1980. Ogni comune, zona, sottozona, vigneto e parcella sono espressioni magiche ed eterogenee, che si celano dentro ogni singola annata e bottiglia.
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